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Giovedì, 16 August 2018 12:17

Monumenti

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

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La Chiesa Parrocchiale SS.Pietro e Paolo, eretta forse verso il 1.000, inizialmente aveva la porta centrale sulla facciata con una finestra e due porte con finestre a settentrione. Del 1398 è la NOTITIAE CLERI MEDIOLANENSIS che è il primo censimento dei benefici parrocchiali. La Chiesa, al tempo di S.Carlo, quando venne in visita pastorale nel 1574, era costituita da una navata centrale, la maggiore attuale e una laterale dalla parte dell’attuale battistero, al posto del quale allora vi era un altare dedicato a S.Ambrogio. Durante il corso dei secoli, la Chiesa subisce continue modifiche fino al 1848 quando viene ingrandita e assume la configurazione attuale.

 

 

 

 

 

 

Santuario di S. Maria in Campagna

La bella chiesetta manifesta come già in passato in nostri antenati avessero una forte devozione per la Madonna. Il Santuario, però non è sempre esistito nell’ubicazione di oggi, ma piuttosto ha sostituito due antiche chiesette abbattute proprio per far posto a quella attuale. Si trattava della Chiesa di S. Maria e di S. Maurizio.

 

 

 

Casa Militare Umberto 1°

Si tratta di una villa nata alla fine del 1700 per volontà della famiglia Ala - Ponzoni, circondata originariamente da un vasto parco.
Fu acquistata nel 1897 dagli illustri turatesi Amato Amati, Giacinto Bruzzesi e Giuseppe Candiani ( detti l' A. B. C. di Turate ), con il concorso della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, per essere trasformata in una casa di riposo per i reduci di tutte le battaglie e le guerre combattute in nome dell'Italia.

Iniziò ad essere utilizzata a tal scopo il 6 marzo 1899 ricevendo i primi tre militari ricoverati. Da allora sono passati in questa struttura oltre 3.000 reduci delle guerre combattute in nome dell'Italia.

In questo luogo di memoria "viva" di guerre e di battaglie, è stato creato un museo che raccoglie armi, documenti, cimeli, testimonianze dalle guerre d'Indipendenza alla seconda guerra mondiale: un museo affidato originariamente alle cure degli ospiti della casa, a "questi vecchi cittadini-soldati, simboli viventi di quell'epopea che portò alla formazione e alla Unità dell'Italia nostra, naturali quanto gelosi custodi dei preziosi ed interessanti cimeli che ci ricordano nel nostro Museo quel glorioso periodo storico" (da un discorso tenuto dal presidente della Fondazione Casa Militare Umberto I nel 1975).

Camminare nelle sale, che ancora portano le tracce di decorazioni leggiadre risalenti al periodo in cui la villa era dimora nobiliare, in cui si alternano armi bianche, fucili, cimeli abissini, elmetti, divise, tamburi, trombe, mortai, mostrine, biciclette in dotazione ai Bersaglieri, reliquie garibaldine, fa capire come questa raccolta si sia formata nel tempo attraverso le donazioni di chi vedeva in questo piccolo museo il luogo giusto per ricordare e conservare tracce di una storia militare.

E come non citare il bizzarro lampadario realizzato con armi di ogni tipo ed epoca: sciabole della Cavalleria, sciabole-baionetta, pistole a tamburo, fuciletti ad avancarica, speroni, salva punte delle lance.

 

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Il Monumento sorge in Piazza Volta, nel centro di Turate. E’ stato innalzato in ricordo dei Caduti in guerra nel 1923. Infatti si legge l’iscrizione “Turate ai suoi Figli caduti per la grandezza d’Italia”
Nella Prima Guerra Mondiale (1915-1918) furono numerosi i soldati turatesi chiamati alle armi e di essi ne caddero 47. Di essi è ricordato il nome nella parte superiore del Monumento ai Caduti, per volere del Comune.
Nella Seconda Guerra Mondiale i turatesi caduti in battaglia furono 43: i loro nomi vennero scolpiti nella parte inferiore del monumento

Il Monumento è composto dal gruppo scultoreo in bronzo.
L’opera è firmata dallo scultore lombardo Luigi Panzeri, nato a Lomagna - Lecco nel 1865 e morto a Milano nel 1939
La matrice di base: calce idraulica LAFARGE, sabbia fine del brenta e polvere di marmo.
Le polveri di marmo 000 Bianco Carrara, Bianco Botticino, Giallo Oro o Rosso di Verona, variavano nelle loro proporzioni quantitative, in base alla colorazione della pietra.
La pietra di Angera è una roccia sedimentaria (dolomia). Colore rosa, giallo, bianco; grana finissima; elevata porosità con cavità uniformemente distribuite.
Il rapporto tra inerte e legante è sempre rimasto 2:1

Pubblicato in Vivere a Turate

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Tempi
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